Un’esperienza di MA.VI.® LETTURA in una classe prima della primaria
L’esperienza oggetto di questo articolo riguarda un laboratorio di potenziamento delle abilità di lettura tenuto in una classe prima primaria, con 11 incontri di due ore ciascuno, da febbraio a giugno.
La classe, numerosa, presentava livelli anche molto diversi tra bambini già in grado di leggere e scrivere (lettura fonetica e iniziale lettura ortografica) e bambini in difficoltà e ritardo rispetto a questa competenza.
Questi incontri, che avevano come filo conduttore un protagonista, di cui ogni volta leggevamo un breve racconto adattato alle abilità di lettura dei bambini, prevedevano attività di marcatura MA.VI.® LETTURA, ovvero l’identificazione di alcuni referenti testuali e delle loro riprese anaforiche.
Il testo era proiettato alla LIM e fornito cartaceo a tutti i bambini. Attraverso domande di scaffolding si è mostrato ai bambini come collegare le parole tra loro, inizialmente attraverso colori e frecce, poi solo con i colori, lasciando margini sempre più ampi di marcatura autonoma.
L’obiettivo era quello di mostrare ai bambini, che avevano appena acquisito (o stavano per acquisire) la competenza di lettura “strumentale”, che il significato del testo è accessibile solo se scopriamo i “fili invisibili” che legano le parole tra loro.
Questa attività ha permesso di fare importanti riflessioni linguistiche sull’approccio al testo, sui significati evidenti e nascosti, sui diversi modi con cui le parole si collegano tra loro.
Ad esempio i bambini hanno scoperto da soli che le frecce, utili all’inizio per comprendere il meccanismo testuale, diventavano superflue rispetto al solo colore che già identificava i diversi referenti.
In un incontro dedicato, i bambini hanno provato a fare la marcatura in completa autonomia, dimostrando di averne compreso il meccanismo.
Nella seconda parte questa attività è stata accompagnata da domande di comprensione, riflettendo con i bambini sulla necessità di leggere bene il testo per trovare la risposta corretta. Concretamente si leggeva il testo, si rispondeva insieme alle domande segnando alla lavagna le risposte (tutte le risposte dei bambini), poi si effettuava la marcatura MA.VI.® e successivamente si verificava l’esattezza delle risposte.
Ad esempio, se nel testo c’era la parola TUTTI, era necessario comprendere di quali referenti essa era una ripresa anaforica (tutti gli animali? Solo alcuni? Gli animali e l’albero? Ecc.). I bambini si sono accorti di dare a volte risposte “flettolose” e non giustificate dal punto di vista testuale. In questi casi erano loro stessi a correggersi, anche dando vita a discussioni su quale colore usare per questa o quella parola!
L’attività è culminata nel penultimo incontro con un’attività “motoria” in stile metodologico Joy of Moving: i bambini hanno ricevuto ciascuno una parola del testo che identificava una ripresa anaforica e hanno collegato tra loro le parole utilizzando fili di lana colorati: l’albero e le sue riprese anaforiche erano verdi, gli uccellini gialli ecc…
Questa attività, oltre a essere divertente e stimolare la concentrazione e il coordinamento (i bambini erano seduti ai loro posti e dovevano tenere in mano i fili e non interferire con quelli “stesi” intorno), ha fornito elementi per riflettere sulla lingua: alcuni bambini avevano in mano tanti fili dello stesso colore (i referenti testuali), altri avevano un solo filo (ripresa anaforica), altri ancora avevano molti fili di colore diverso (ripresa anaforica riferita a più referenti).
Molte le riflessioni finali espresse dai bambini, tra le quali alcune di maggior implicazione per il futuro percorso scolastico: per comprendere un testo non basta leggere ad alta voce le parole “una dietro l’altra”, ma è necessario capire come le parole si collegano tra loro; inoltre per rispondere alle domande non basta fare appello a “cosa mi ricordo” o a “cosa mi sembra giusto”, ma devo ricercare attentamente gli indizi testuali che mi portano a rispondere correttamente!
Questa esperienza, come molte altre, ci insegnano come i bambini, se opportunamente guidati, siano in grado precocemente di fare riflessioni linguistiche sulla testualità, mettendo le basi per uno sviluppo funzionale delle abilità di letto-scrittura e prevenendo molte difficoltà di comprensione e produzione del testo.
Emanuela Valenzano